I materassi antidecubito sono dispositivi medici che prevengono la formazione di lesione cutanee, destinati ad intervenire nei riguardi di coloro che sono costretti a rimanere per lunghi periodi a letto. Il più delle volte l’immobilità forzata può sorgere a seguito delle conseguenze di un intervento delicato o dal fatto che si è vittima di una grave patologia. Questi supporti sono di diverso genere, ognuno dei quali è concepito per operare in determinate situazioni. Sebbene siano degli oggetti resistenti e adatti a svolgere un’azione di prevenzione a lungo termine, nei loro confronti è necessario compiere una manutenzione frequente.
Diversi dispositivi antidecubito sono in poliuretano espanso oppure in Memory Foam. Queste tipologie si ritengono dei veri e propri materassi, quindi su di essi occorre semplicemente compiere delle normali pulizie, in quanto non si espongono così facilmente alla possibilità di rompersi. Al massimo potrebbero perdere alcune facoltà per via dell’eccessivo utilizzo. Per quanto riguarda gli altri generi, che si devono ritenere dei supporti da porre al di sopra dei materassi tradizionali, si distinguono per la presenza di un apparecchio elettrico. Che nella maggior parte dei casi permette di aumentare o diminuire la pressione all’interno del materasso, al fine di modificarne la consistenza a seconda delle esigenze. Questi supporti sonno soggetti a dei fenomeni di deterioramento o a delle rotture, qualora non si pongano in essere delle normali attività di conservazione. Tali operazioni devono rivolgersi soprattutto nei riguardi delle superfici del materasso e dell’apparecchiatura (il compressore). In ogni caso, quando si ravvisano dei problemi, di entità tale da compromettere il funzionamento del prodotto, è doveroso sostituirlo tempestivamente. Anche perché ne trarrebbe danno il paziente, che non avrebbe più a disposizione un argine da opporre all’eventualità che possano emergere delle lesioni da decubito.
La manutenzione dei materassi antidecubito
Prima di tutto è indispensabile compiere quotidianamente la sanificazione delle superfici dei materassi e dell’ambiente dove è ospitato il degente. Per farlo nel migliore dei modi occorre servirsi di prodotti idonei, che abbiano delle proprietà disinfettanti e non debbano essere risciacquati dopo l’utilizzo. All’interno di una struttura ospedaliera queste procedure vengono realizzate sistematicamente da parte del personale sanitario. Ma si ritiene opportuno replicarle pedissequamente anche in ambito privato, con l’obiettivo primario di escludere la possibilità che possano instaurarsi le condizioni ideali per la formazione di microrganismi patogeni. Principalmente si deve riuscire ad eliminare la polvere, eventualmente depositata su alcuni punti del letto su cui è posizionato il materasso. E’ altresì necessario scongiurare l’ipotesi che rimangano tracce di umidità tra il materasso e il paziente. Relativamente alla fodera, è possibile lavarla in lavatrice, tuttavia, occorre che si asciughi lontana dalla luce del sole, in quanto potrebbe rimanere danneggiata al contatto diretto con la luce. Ovviamente bisogna considerare le condizione del paziente in relazione alla frequenza e all’incisività con cui porre in essere queste attività. Nel caso in cui il degente abbia delle ferite è indispensabile realizzare queste procedure spesso. Si ricorda infine che le varie operazioni di pulizia devono avvenire quando il compressore è spento e la spina dell’alimentazione elettrica è rimossa dalla presa.
Si ritiene doveroso verificare le condizioni del supporto su cui è adagiato il paziente nei momenti in cui si compiono le normali pulizie, al fine di rilevare per tempo la presenza di eventuali problematiche, in grado di vanificare la sua efficacia. Una eventuale rottura, soprattutto nel caso si tratti di dispositivi ad aria e ad acqua, ne renderebbe completamente inefficace l’azione. Le anomalie dei dispositivi si possono cogliere anche nella disomogeneità con cui il compressore determina la consistenza del materasso oppure nella mancata risposta, a livello di pressione del materasso, rispetto alle impostazioni che gli sono state impartite.
Affinché non si pregiudichino le funzioni di questi strumenti è utile dare vita ad una serie di comportamenti precauzionali, che si pongono al di là delle normali attività di manutenzione. Prima di tutto è necessario evitare che dei corpi contundenti o degli oggetti particolarmente pesanti vengano poggiati sul materasso, in quanto il più delle volte questi dispositivi sono ottenuti con dei materiali resilienti ma allo stesso tempo delicati, fatti in modo da non arrecare nocumento al paziente. Quindi possono risultare suscettibili ad abrasioni o a tagli. Secondariamente, nel caso si abbia a che fare con dei sistemi di gonfiaggio, sarebbe ideale cercare nei momenti di inutilizzo di attivare saltuariamente il sistema, onde verificare che tutto avvenga correttamente.
La manutenzione dei compressori
La manutenzione dei materassi antidecubito ovviamente ricomprende anche i compressori. Questi apparecchi si devono posizionare a terra, lontani il più possibile da oggetti o pareti, che potrebbero alterarne l’attività soprattutto nella parte corrispondente al filtro per l’aria. Si debbono poi controllare i connettori attraverso cui agisce la pompa, affinché non siano ostruiti dalla presenza di polvere. Periodicamente, dopo che l’oggetto sia stato sottoposto ad intensi carichi di lavoro, nondimeno è opportuno verificare se la componentistica abbia ricevuto delle sollecitazioni eccessive e non debba ricevere una manutenzione particolare.