I materassi antidecubito sono necessari per curare o prevenire le cosiddette lesioni da pressione. Quindi sono rivolti ad intervenire nei confronti di coloro che si vedono costretti a trascorrere lunghi periodi distesi. Di solito l’immobilità scaturisce dall’insorgenza di una grave malattia oppure dal fatto che si debba compiere una degenze postoperatoria prolungata. Anche gli stadi avanzati della senilità comportano serie difficoltà di deambulazione, che in molte occasioni conducono alla staticità. Le piaghe si formano gradualmente, a causa della pressione che il corpo esercita sulle parti esposte al peso. Anche l’umidità, gli sfregamenti ed altre condizioni sfavorevoli sono idonee a suscitare la nascita di problematiche del genere. Queste afflizioni non si devono sottovalutare, perché nel caso si intervenga su di loro in ritardo risultano difficili da trattare. E possono addirittura estendersi fino agli strati sottocutanei, colpendo le ossa e i muscoli.
Nello specifico le problematiche di cui si parla dipendono da diversi fattori. Prima di tutto dalla compressione, che si riferisce a quella dinamica secondo cui le lesioni del tessuto cutaneo si formano per la combinazione della pressione esterna (determinata dalla superficie d’appoggio) e di quella interna (provocata dalla spigolosità ossea). Nel punto in cui si concentrano queste forze la circolazione sanguigna rallenta e nel momento in cui non riesce più a fluire crea le condizioni ideali per l’emersione della piaga.
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che se si mantenesse su una parte del corpo una pressione costante di 80mmHg, per circa due ore, basterebbe a provocare una lesione. Anche lo stiramento si considera come un fattore di rischio. Si verifica di solito quando il paziente assume delle posture poco corrette per un periodo di tempo prolungato, innescando su determinate parti del corpo dei fenomeni appunto di stiramento e di compromissione della normale circolazione sanguigna. Un’altra condizione pericolosa è l’attrito, che si genera quando i tessuti molli della superficie corporea vengono sottoposti ad uno sfregamento.
Il protrarsi di questa dinamica è in grado di generare degli edemi cutanei. Si considera infine anche la cosiddetta macerazione come una eventualità che espone il paziente a rischi del genere. Si determina quando rimangono sul corpo dei residui di liquidi biologici, spesso provocati dall’incontenenza. Ma possono essere provocati anche dall’eccessiva sudorazione. Sta di fatto che la loro permanenza comporta un indebolimento della cute, che la rende predisposta all’emersione di ferite.
Come posizionare un materasso antidecubito?
A prescindere dalla tipologia di supporto antidecubito, ogni modello è concepito per contrastare la pressione che il corpo esercita sulle superfici dove il paziente viene disteso, nonché per ridurre gli sfregamenti tra l’epidermide e il materasso. Il loro design è concepito in modo tale da risultare ergonomico, con l’obiettivo di favorire la circolazione sanguigna e sostenere il corpo in una posizione corretta. A seconda della patologia di cui è vittima la persona e del suo grado di immobilità, ci si deve dotare di dispositivi consoni. Prima di dotarsi d questi strumenti è quindi opportuno compiere delle valutazioni di concerto con uno specialista, che può comprendere meglio la situazione dove si vuole intervenire e consigliare l’acquisto di un prodotto adatto.
Nella maggior parte dei casi i supporti antidecubito vanno posizionati sopra un normale materasso. Ma si devono eseguire una serie di operazioni al fine di permettere allo strumento di esprimersi efficacemente. I modelli con cui si ha spesso a che fare sono quelli gonfiabili. Questi presidi si posizionano sopra il letto tradizionale, che si deve rivestire possibilmente con una fodera ed un lenzuolo. Prima di collocare il dispositivo, è necessario attivarlo e condurlo a raggiungere la pressione desiderata oppure scegliere preventivamente il ciclo che deve porre in essere.
E’ opportuno compiere questi procedimenti, allo scopo di verificare che il sistema funzioni in maniera corretta e scongiurare l’ipotesi che si verifichino delle anomalie proprio quando il paziente vi è disteso. Una volta che si accomoda il degente sul materasso le apparecchiature che determinano la pressione devono rimanere sempre in funzione. Per quanto riguarda gli altri modelli, che risultano alla stessa maniera dinamici, su di essi si devono compiere le medesime operazioni. Per quanto riguarda i compressori, si devono sempre situare in una zona di sicurezza, lontano da eventuali fonti di calore, come le stufe o le bombole per l’ossigeno. Non devono inoltre essere lasciati accanto a superfici, che potrebbero ostacolare la normale attività della ventola.
Quindi si devono attivare non in prossimità di una parete o di una porta, in quanto porterebbero l’apparecchio a surriscaldarsi eccessivamente. Mentre nei casi in cui si disponga di un materasso in poliuretano espanso oppure in memory foam, che si definisce un dispositivo antidecubito statico, non è necessario posizionarlo al di sopra del materasso, visto che è concepito per sostituirlo in tutto e per tutto. Nel caso si ravvisino dei malfunzionamenti ci si dovrà rivolgere direttamente al fornitore oppure all’Asl competente, qualora il supporto sia stato fornito dal Servizio Sanitario Nazionale.