Le lesioni da decubito possono sorgere nei casi un cui una persona, per via di una degenza postoperatoria oppure a causa di una patologia particolare, si veda costretta a trascorre un periodo di tempo considerevole disteso sul letto: le parti del corpo dove il peso esercita una maggiore pressione e che risultano più suscettibili allo sfregamento, sono deputate all’emersione di questo tipo di problematiche. Le formazione delle piaghe scaturisce principalmente dall’assenza di movimento e, conseguentemente, dalla diminuzione del flusso sanguigno nella zona coinvolta. Qualora non si intervenga su di esse in maniera tempestiva potrebbero aggravarsi ed estendere l’infezione fino ai tessuti muscolari e ossei. Si ritiene che in tutti quei casi, dove si rileva l’ipotesi che un paziente debba rimanere immobile per lunghi lassi di tempo, sia di vitale importanza ricorrere all’utilizzo di un materasso di questo tipo.
Il Dlg49/97 considera i materassi antidecubito come dispositivi medici a tutti gli effetti, rientranti nella prima classe della Classificazione Nazionale dei Dispositivi Medici. Pertanto la loro pertinenza è certificata, nell’ambito di ogni processo finalizzato ed evitare che il degente possa essere coinvolto in problematiche legate all’immobilità prolungata.
Prima di acquistare un materasso di questo tipo occorre valutare una serie di aspetti, in quanto esistono diverse tipologie in commercio, ciascuna delle quali idonea ad esprimere delle attitudini particolari. Innanzitutto è necessario considerare le condizioni di salute del paziente, se sia coinvolto in un processo di degenza postoperatorio e quindi si voglia agire nei suoi confronti in via del tutto precauzionale, oppure se sia affetto da patologie specifiche e si voglia porre in essere un percorso lenitivo. In secondo luogo si ritiene opportuno considerare il suo peso e la sua altezza. Comunque, a prescindere dalle differenziazioni dei prodotti, i vari modelli presenti sul mercato possiedono delle caratteristiche comuni, che si prestano ad assecondare in maniera consona tutte le ipotesi che si possono presentare. Si parla della capacità di dissipare il peso del paziente e la traspirazione, in grado di scongiurare l’eventualità che rimangano delle tracce di umidità all’interno del dispositivo.
Quale materasso scegliere in presenza di patologie gravi?
L’idoneità di un prodotto ad intervenire efficacemente in una particolare situazione può essere garantita soltanto da uno specialista. Per questo motivo è indispensabile sollecitare il consiglio di chi che opera in ambito medico prima di intraprendere un acquisto del genere. Comunque i parametri che di norma vengono presi in considerazione, si riferiscono al genere di patologia che affligge un individuo, al tipo di utilizzo che si vuole fare del materasso e alla proiezione, indicativa, di quanto tempo il paziente debba rimanere immobile. In modo sommario i materassi possono dividersi in due grandi categorie: quelli in schiuma poliuretanica e quelli ad aria. Poi esistono altre tipologie, che, seppur più specialistiche, sono assolutamente idonee. I primi comprendono tutti quei modelli ottenuti con il poliuretano espanso o le sue versioni più evolute, come il Memory Foam. Questi dispositivi posseggono diverse peculiarità, che si prestano a rispondere con efficacia alle diverse situazioni che possono presentarsi. Si parla della distribuzione del peso e la capacità di favorire la circolazione, caratteristiche utili soprattutto qualora si voglia agire in via del tutto precauzionale. Nei casi in cui vi siano delle patologie gravi o la presenza di ferite particolarmente serie, si ritengono consoni i materassi ad aria, in quanto permettono di essere calibrati con precisione sulle caratteristiche del soggetto e di mutare il tipo di intervento in corso d’opera a seconda delle esigenze.
Si auspica che la scelta del materasso avvenga mediante una valutazione, sul modo in cui una grave patologia infierisca sulla mobilità del paziente. I dispositivi ad aria sono dotati di un compressore in grado di sgonfiare o di aumentare il volume del materasso, ciclicamente, nel corso della giornata. Altri invece aumentano semplicemente l’immissione d’aria all’interno del dispositivo, in maniera graduale. In entrambi i casi si ritengono ideali quando il rischio di lesioni da decubito non risulti elevato e nei confronti di quelle patologie dove vi è la necessita di cambiare ogni volta la consistenza del materasso. Mentre in ipotesi in cui l’immobilità di un paziente sia elevata, con un forte rischio di ferite da immobilità, non è trascurabile l’idea di dotarsi di dispositivi a fluttuazione. I quali, attraverso una serie di congegni, rilevano il peso e la postura del paziente. Ed in base alle informazioni ricevute selezionare un gonfiaggio consono del materasso. Possono intervenire anche nei confronti di parti determinate del corpo. In quest’ambito possono venire ricomprese anche quelle persone, che per via di una patologia grave, hanno una immobilità permanente. Nei confronti di questi pazienti è importante evitare che le parti critiche del corpo, su cui si esercita una pressione maggiore e dove si rileva la staticità dei muscoli, non rimangano ferme troppo a lungo. In questi casi è utile altresì dotarsi di letti reclinabili in diverse angolazioni e su di essi posizionare il materasso specifico.